Cosa devono sapere le aziende per assumere una persona con difficoltà di udito.
In questa sezione non intendiamo fare un’esposizione rigorosa ed esaustiva delle tematiche riguardanti la sordità, ma semplicemente forniremo alcune informazioni che riteniamo possano servire all’azienda per comprendere le capacità lavorative di una persona con disabilità uditiva, aiutando a dissipare preconcetti e dubbi che spesso impediscono una valutazione oggettiva del candidato.
Bisogna chiarire che, alla nascita, i bambini sordi sono esattamente come gli udenti, non hanno nessuna minorazione intellettiva e comunicativa, il loro handicap è solo ed esclusivamente l’assenza dei suoni e rumori.
Ciò nonostante esistono alcuni pregiudizi molto radicati:
- la persona sorda ha anche un deficit vocale e non può parlare bene.
In realtà l’apparato vocale dei sordi è integro e le difficoltà nel parlare derivano dal fatto che, non sentendo la propria voce, non ha gli stimoli adeguati per apprendere l’uso della voce in modo naturale.
Il ricorso precoce alla terapia logopedica e/o all’uso degli ausili (protesi o impianto cocleare) permette di ottenere risultati sorprendenti, consentendo in molti casi alla persona con difficoltà uditiva di parlare normalmente
- i sordi sono persone ottuse o poco dotate intellettivamente, hanno un ritardo mentale complessivo.
Il sordo di fatto non ha né un ritardo cognitivo, né un danno neurologico, ma solo un deficit sensoriale, che tuttavia, se non viene affrontato in tempo e con competenza, può avere conseguenze profondamente gravi sullo sviluppo dell’individuo, rallentando e/o compromettendo irreversibilmente i processi di acquisizione del linguaggio, i processi di apprendimento e lo sviluppo psicosociale. Solo in questo caso si può parlare di un ritardo cognitivo ed emotivo.
Anche in questo caso il ricorso precoce alla logopedia e/o agli ausili permette di superare brillantemente il problema.
Il termine sordità è comunque molto vago rispetto alla grande varietà di modi in cui questo disagio si esprime (tanti quanti sono i sordi), come tutte le persone normodotate, ogni persona con disabilità uditiva è diversa dall’altra e le sue capacità di comunicare sono il risultato di diversi fattori:
– lieve, con soglia tra 20 e 40 dB: sviluppo del linguaggio normale, senza ritardo del processo evolutivo. Comprende il significato delle parole ma presenta difficoltà nel selezionare alcuni fonemi (/b/e /p/)
– media, con soglia tra 40 e 70 dB: il deficit comporta difficoltà nel riconoscere sia il significante (il suono di una parola) che il significato (ciò che vuol dire quella data parola, cioè il concetto). Ne può conseguire un ritardo nello sviluppo della comprensione e della produzione del linguaggio parlato. Se si aumenta l’intensità della voce migliora la comprensione del linguaggio vocale. Pertanto sono necessari la protesizzazione e l’intervento logopedico precocissimi, prima che la componente linguistica sia compromessa.
– grave, con soglia tra 70 e 90 dB e profonda, con soglia uguale o superiore ai 90 dB: non c’è percezione del parlato, con la protesizzazione precoce, il bambino riesce a percepire l’intonazione della voce e viene aiutato nell’apprendimento vocale, ma non migliora la ricezione del suono a livello di intensità. Il bambino imparerà a parlare solo attraverso l’intervento logopedico, possibilmente precoce
– congenite, insorte prima della nascita, tra le cause fattori ereditari, virali (come la rosolia, l’epatite, il morbillo contratti dalla madre in gravidanza), cause microbiche (tifo, sifilide), tossiche (abuso di alcool, di barbiturici ecc.).
– acquisite insorte al momento della nascita (neonatali) tra le cause l’anossia, i traumatismi, l’ittero ecc.
– acquisite in seguito (postnatali). tra le cause i traumi, le malattie infettive (incluse quelle dell’orecchio), le intossicazioni da farmaco ecc.. ovviamente è particolarmente penalizzante il fatto che la persona sia divenuta sorda prima di acquisire il linguaggio (sordi prelinguali).
- il grado e il tipo di deficit uditivo
- l’età dell’insorgenza della sordità
- il tipo di ausili utilizzati e a che fase dello sviluppo della persona sono stati introdotti
- la tempestività e la durata degli interventi di rieducazione/ logopedia
- l’ambiente famigliare/culturale e le persone che lo circondano
- il suo percorso formativo/educativo
- il tipo di educazione linguistica
- la determinazione e la costanza della persona
- il carattere della persona
- l’abilità nella lettura labiale
- più in generale, alla storia biografica di ciascun sordo.
La sordità, dunque, non è una condizione omogenea né dal punto di vista clinico, né dal punto di vista della storia biografica
In generale si può affermare che, nei casi in cui la tipologia di sordità lo consenta, il recupero funzionale della sordità è possibile mediante la protesizzazione precoce, la terapia logopedica e l’istruzione scolastica.
I sordi oralisti o bilingui hanno di solito una buona padronanza della lingua italiana e sono in grado di comprendere e scrivere testi anche complessi.
I sordi solo segnanti, avendo meno occasioni di essere esposti alla lingua italiana, si trovano talvolta in difficoltà nel comprendere ed elaborare testi complessi. Sono di solito in grado di comprendere quanto viene loro detto grazie alla lettura labiale, ma hanno difficoltà a comunicare verbalmente.